Tutti noi vogliamo avere denti bianchi:donne, uomini, grandi e piccoli.
D’altronde il sorriso è una forte componente personale che può farci sentire bene, ma che può anche avere delle ripercussioni a livello personale e interpersonale, nei rapporti con gli altri, se non curato e non sano, come dovrebbe essere.
Eppure con il passar del tempo il colore dei denti, tende ad essere sempre meno bianco e questo può dipendere da varie cause.
A breve cercheremo di capire quali siano queste cause, ma soprattutto cercheremo di capire quando è conveniente iniziare a sottoporsi ad uno sbiancamento dentale.
Denti gialli: cause
Tra le cause che possono portare ad un progressivo ingiallimento dei denti abbiamo
- un processo di assottigliamento dello spessore dello smalto
- un progressivo scurimento della dentina legato a delle caratteristiche fisiologiche
- cause soggettive, ovvero dovute a delle nostre abitudini, legate per esempio all’uso/abuso dei denti, con l’assunzione da anni di sostanze pigmentanti, che hanno procurato un effetto di questo tipo, tra cui caffè, thè, liquirizia e altre sostanze coloranti.
Insomma, come abbiamo potuto vedere, alla base di denti non perfettamente bianchi possono esserci cause genetiche e non.
Dunque se abbiamo denti ingialliti, non possiamo che prenderne atto e cercare di trovare delle soluzioni.
Soluzioni che possono dunque migliorare i nostri problemi estetici, tra cui appunto l‘ingiallimento dei denti o la presenza di macchie.
Tra queste soluzioni non possiamo che parlare dello sbiancamento dentale. Ma cerchiamo di capirne di più qui di seguito.
Sbiancamento dentale: cos’è e come può avvenire
Lo Sbiancamento dei denti è un trattamento ideale per chi desidera un sorriso più luminoso.
Questo può avvenire attraverso diverse procedure: esistono infatti metodi naturali, ovvero i cosiddetti rimedi fai da te o metodi chimici.
Insomma, alcuni trattamenti prevedono la necessità di recarsi in uno studio dentistico, altri invece possono esser applicati direttamente a casa.
Uno sbiancamento condotto in studio, quindi professionale, sicuramente ha dei costi che possono andare intorno a 400-500 euro.
Lo sbiancamento domiciliare, ovvero fatto a casa, con delle mascherine create ad hoc per noi, dal nostro dentista, ha un costo sicuramente inferiore.
Se invece pensiamo ad uno sbiancamento che prevede l’utilizzo di prodotti naturali, come bicarbonato di sodio, limone, fragole, arancia, sicuramente il costo non può che essere ulteriormente inferiore.
Ovviamente questi sono prodotti che vanno utilizzati con la massima cautela, poiché potrebbero danneggiare lo smalto dei nostri denti, se usati in modo inopportuno o frequentemente. Inoltre, prima di qualsiasi utilizzo, sarebbe consigliabile chiedere un consiglio al proprio dentista, per valutare la presenza di infiammazioni o irritazioni.
Ma torniamo un attimo allo sbiancamento dentale professionale: può danneggiare i nostri denti?
Sbiancamento professionale: effetti e l’età giusta per iniziare
Come abbiamo accennato, questo tipo di sbiancamento avviene in uno studio dentistico, attraverso l’utilizzo di sostanze chimiche, come perossido di idrogeno.
A tal proposito c’è dunque da dire come sicuramente concentrazioni elevate di perossido di idrogeno possano alterare lo strato superficiale del nostro smalto, anche se in maniera transitoria, ovvero che si risolve in poco tempo.
Ma chiunque può optare per questo tipo di trattamento? O ci sono delle raccomandazioni precise a tal proposito?
Beh, iniziamo con il dire che lo sbiancamento dei denti non è sicuramente raccomandato nei bambini e negli adolescenti di età inferiore ai 16 anni.
E la spiegazione c’è: la camera pulpare segue il processo di crescita dentale fino a quell’età.
Dunque uno sbiancamento dei denti in soggetti che hanno meno di 16 potrebbe irritare la polpa e causare una grave iper-sensibilità.
Il perossido di idrogeno ad alto volume infatti potrebbe procurare forti sensibilità dentinali, visto che la polpa è ancora molto ampia e non ha spessori di tessuto così grandi, in grado di proteggerla da stimoli esterni.
E se pensiamo ai probabili risultati che si potrebbero ottenere, il colore di partenza nei giovani, generalmente chiaro non darebbe sicuramente chissà che risultati, in termini di sbiancamento.
Insomma, come si può evincere da quanto detto, i risultati migliori sicuramente si ottengono in quei soggetti che hanno una maggiore età, proprio perché questi presentano già dei denti scuri e ingialliti e con una maggiore massa di tessuto dentale calcificato.
Riassumendo
Insomma come abbiamo potuto vedere, per sbiancare i nostri denti possiamo fare riferimento a dei metodi fai da te, sicuramente efficaci, ma da utilizzare con cautela, ma anche ad uno sbiancamento domiciliare, attraverso delle mascherine personalizzate o ancora ad uno sbiancamento professionale, con l’utilizzo però di sostanze chimiche.
A proposito di quest’ultimo,, abbiamo cercato di capire che effetti potrebbe avere, ma soprattutto l’età giusta per iniziare: si, perché è consigliabile non iniziare prima dei 16 anni, sia perché i risultati non sarebbero così vistosi, ma soprattutto per evitare problemi.
Insomma, per avere dei risultati ed evitare di incorrere in rischi, è bene optare per uno sbiancamento di questo tipo dopo la fase adolescenziale.